Mettete che volete stupire la vostra ragazza/fidanzata con una cena romantica in una location come poche se ne trovano sul territorio lucchese e avete un budget un pochino sopra la media: ecco, allora un’opzione più che valida per il vostro scopo è Serendepico! Magari dopo la cena, ci scappa anche il dopocena…

Ma che avete capito??? Siete i soliti prevenuti… 😉 Intendevo dire che se volete, una volta cenato, potete accomodarvi sui divanetti in vimini con vista parco posizionati davanti al ristorante, magari sorseggiandovi un amaro o un limoncello per passare un po’ di tempo in pieno relax dopo una cena eccezionale!

Serendepico, come già anticipato, è inserito in un contesto di Relais immerso nel verde e nella pace della campagna toscana. Infatti, oltre al ristorante, c’è anche la possibilità di dormire nelle stanze del vecchio casolare da cui è sorto poi il “Relais del Lago“.

Ma parliamo del ristorante, che è la cosa di nostro principale interesse…

In questa nostra prima visita (senza contare il “party” di inaugurazione 2014), vista la temperatura gradevole di metà/fine giugno abbiamo cenato all’esterno sulla terrazza tutta dipinta in bianco e illuminata dai soli lumi di candela presenti sia sui tavoli sia dentro a calici che penzolavano (genialmente) dal soffitto del gazebo.

Arrivati, la ragazza (carinissima), che sembrava uscita da un film degli anni ’50, ci fa accomodare al tavolo al centro della terrazza, abbastanza coperto dalla brezza serale che si stava alzando in quel momento.
Il menù ci viene portato su una grande tavola in legno (sicuramente originale): non c’è grande varietà di scelta, specialmente nei primi piatti, ma ciò non è affatto un male, anche perchè crediamo che il menù venga variato anche in base ai prodotti di stagione.

 

Noi optiamo per antipasto, secondo e dolce.

Prima di iniziare, ci arriva a tavola un entrèe di benvenuto composto da un’alice alla povera con ciliegia, accostamento all’apparenza audace, ma azzeccatissimo; insieme arriva anche un “barattolo” pieno di grissini aromatizzati al rosmarino di produzione propria ed un fresco “spritz” che allieta l’inizio serata.

Come antipasto io (Giacomo) scelgo Asparagi, uovo in camicia, tartufo nero, pancetta e salsa di parmigiano, sublime. L’accostamento classico dell’uovo con il tartufo (una “pasta” dal sapore deciso e sapido) impreziosito dagli asparagi cotti secondo me alla perfezione (che rimangono leggermente croccanti) immersi in una salsa di parmigiano cremosissima e con un “crumble” di pancetta croccante, mi ha stimolato tutti i sensi possibili! Non è bastato il pane che ci hanno portato all’inizio per poter ripulire tutto il piatto con delle ripetute “scarpette” che hanno fatto sicuramente piacere al maitre di sala…

L’antipasto di Vanessa (come al solito ne mangiamo metà a testa per assaggiarli entrambi…) era un Carpaccio di ricciola marinato in alga kombu, basilico e pomodoro: qui si parla di pesce “crudo” anche se marinato. Devo dire che l’impatto dei sapori del pesce e dell’alga Kombu è stato quantomeno strano, insolito, ma allo stesso tempo buono, un sapore che proviene da lontano, come lo chef giapponese Masaki Kuroda che “combina” con maestria ingredienti locali con “estrosità” orientali! Buona anche qui la “scarpetta” nella “gelatina” di pomodori e pezzettini di basilico che erano rimasti nel piatto…

 

Per il secondo optiamo tutti e due per un Pescato in crosta di lardo su vellutata di zucchine e verdure: la “combo” pesce e crosta di lardo (speziatissima) era a dir poco paradisiaca!!! La morbidezza e la delicatezza del pesce a contrasto con la sapidità del lardo e spezie davano al piatto una carica insolita per un “pescato”. Nel piatto era presente anche un gamberone (già pulito…), qualche vongola, pezzi di patata, zucchine grigliate e delle chips leggerissime (che io ho usato come “cucchiaio” per prendere la purea…slurp!).

 

Arriviamo al dolce, non prima però di parlare del pre-dessert: un bicchierino di gelatina di arancia con yogurt e mascarpone e granellina buona buona…

C’era una volta lo zio di mio padre che diceva in dialetto (Compitese, per la precisione “sanleonardotto”…):

“mangià ho mangio ben, bè ho beuto ben, ma se un mi porti ir coretto è come se un’avessi neanco mangio…”

Il “motto”, in questo caso però va riferito al dolce… senza, non è cena!

Venendo a noi, abbiamo preso una “Foresta di bamboo, tè verde, ricotta e gelato alle mandorle” e una Torta al cioccolato con spuma al tè verde e frutti di bosco ghiacciati (purtroppo non abbiamo foto nostre perchè la luce a sera inoltrata era insufficiente per le foto…).

La “Foresta di bamboo” (la foto è stata presa dal loro sito web) non è altro che 3 cannoli (croccantissimi) aromatizzati al tè verde ripieni di ricotta accompagnati dal gelato alle mandorle, buonissimo! Io non essendo un amante delle mandorle ero scettico nel mangiare il gelato, ma mi devo ricredere, ce ne fosse stato altro, l’avrei mangiato di gusto!!!

La “Torta al cioccolato” (di cui, ahimè non abbiamo nessuna foto proponibile…) era morbidissima e compatta, e mangiata insieme alla spuma al tè verde era “la sù morte”. I frutti di bosco ghiacciati davano quel tocco di “croccantezza” e di acidità che completavano il piatto.

 

Abbiamo “bagnato” la cena con un calice di “Moscato Giallo” consigliato dal maitre di sala (dolce e delicato come avevo chiesto…) e 1 bottiglia di acqua naturale. Totale della serata 82 euro (41 a testa), forse un po’ sopra la media, ma considerando la location e la qualità delle materie prime, ci stanno tutti.

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RISTORANTE SERENDEPICO
via della Chiesa di Gragnano 36, Gragnano (LU)
Telefono: 0583 975026
E-Mail: serendepico@serendepico.com
Sito web: http://www.serendepico.com
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